Sistemi Radio "Trunked"
Su Internet è presente moltissimo materiale in lingua inglese sui sistemi trunked, in parte rilasciata dalle aziende
che producono e commercializzano i sistemi, in parte redatta da appassionati di radioascolto.
In Italia il tema sembra essere totalmente sconosciuto al di fuori di pochi addetti ai lavori.
In una libera traduzione della voce su Wikipedia, possiamo dire che le reti trunked sono
disegnate per massimizzare la capacità di un sistema di radiocomunicazioni attraverso la condivisione dei canali
da parte di diversi gruppi di utenti (cd. talkgroups) , anziché l'utilizzo esclusivo di frequenze da
parte di ognuno di essi.
Quando si preme il PTT:
- ogni ricetrasmittente invia un pacchetto di dati al computer di controllo, operante su un canale
apposito (cd. control channel) con la richiesta di aprire una comunicazione verso il gruppo di utenti
a cui appartiene.
- il computer verifica la disponibilità di un canale nel bouquet in dotazione
- invia a tutte le radio del talkgroup il comando di spostare la ricezione su quel canale ed aprire lo
squelch.
- Alla fine della comunicazione tutte le radio tornano in stand-by sul control channel.
Questo arrangiamento, quando il sistema sia correttamente dimensionato, consente di sfruttare i tempi morti tipici
di quasi tutte le comunicazioni radio. Il dimensionamento minimo ragionevole richiede infatti 3 canali (un
control e due per la voce, altrimenti le performance scenderebbero facilmente sotto quelle di un normale
sistema a due canali con utilizzo esclusivo.
Oltre alle normali comunicazioni, si rendono tipicamente disponibili anche funzionalità accessorie tra cui:
- chiamata "privata" verso un singolo utente;
- l'interconnessione verso linee telefoniche;
- messaggi di testo;
- possibilità di indicare alla centrale lo status dell'utente (disponibile/occupato);
- parlare contemporaneamente a tutti gli utenti (messaggi d'emergenza)
La completa separazione tra i gruppi di utenti ha permesso, all'estero, lo sviluppo di reti commerciali che,
prese in licenza le frequenze dal Ministero delle Comunicazioni, le subaffittano fornendo agli utenti apparecchi
radio preprogrammati e talkgroups dedicati. Non sono al corrente di iniziative del genere in Italia.
Allo scannerista di turno i singoli canali trunked appaiono
come una baraonda, perché su base apparentemente
casuale può capitare di sentire uno o più passaggi di una
comunicazione, ma raramente una tutta intera. Al contrario
si sentirà un nuovo utente parlare di tutt'altre cose, con
quello originale scomparso nel nulla assieme ai suoi
interlocutori. Né aiuta a dipanare il mistero chidere lumi agli
utenti del sistema, visto che tutto il meccanismo
è a loro trasparente.
Gli hobbysti hanno a disposizione diversi metodi per ficcare il naso in questo tipo di traffico:
- memorizzare tutti i canali "voce" e mettere la radio in scansione. Essa si fermerà su ogni colloquio, anche
di talkgroups diversi, costringendo a riavviare la scansione quando ci si accorga che non è la
prosecuzione di quanto si stava ascoltando in precedenza. Inutile dire come sia poco pratico e finisca per
alienare ulteriormente personaggi già affetti da interessi ed atteggiamenti devianti (rispetto
all'Italiano medio consumatore di reality show e quotidiani calcistici).
- soluzioni tecnologiche
- basate su scanner appositamente progettati: tipicamente di produzione USA
Uniden/Bearcat
o
Radioshack. Le radio prevedono la mappatura automatica dei canali sui sui bandplan americani,
mentre il loro utilizzo in Europa necessita di attività manuale nel memorizzare canali di controllo e
voce. Come soluzione borderline a quelle basate su PC, WinRadio
offre un'opzione trunk per i propri
ricevitori, che hanno comunque bisogno del calcolatore per funzionare.
- attraverso il collegamento di uno o più ricevitori a PC dotati di apposito software, attraverso
la scheda audio o interfaccia dedicata (cd. slicer),
con semplice feed dall'uscita cuffie della radio o prelievo del segnale
dal discriminatore. Esistono sia soluzioni gratuite che commerciali.
Questa modalità di operazione è molto più
flessibile e completa di quella offerta dalle radio dedicate, ma
è chiaramente meno pratica.
Una sola radio permette di visualizzare a schermo l'attività
della rete monitorando il canale di controllo, in una modalità
che probabilmente assomiglia agli strumenti di amministrazione della
rete. All'accensione ogni radio effettua un'autenticazione alla rete,
comunicando la propria disponibilità. Oltre alle informazioni
sulla reperibilità questa procedura tutela contro l'utilizzo
abusivo dei canali, non essendo la comunicazione on gli altri utenti
possibile senza affilizione.
Ricevitori predisposti al comando tramite porta seriale possono essere sintonizzati in automatico sul
canale voce utilizzato dal talkgroup d'interesse.
|
In alternativa alcuni software permettono di operare con una sola radio anche per l'audio,
sospendendo l'ascolto del canale di controllo per passare alla conversazione del gruppo richiesto.
Finita la comunicazione il ricevitore torna a monitorare il canale di controllo.
In questo l'operazione è simile a quella dei normali utenti della rete. |
Con 2 radio è possibile monitorare simultaneamente sia il canale di controllo che uno
specifico talkgroup o utente.
Una continua a seguire il canale di controllo, mentre l'altra si sposta sulle conversazioni. |
|
Come prevedibile non esiste uno stadard unico, ma una varietà di soluzioni sviluppate autonomamente
dai pezzi grossi delle radiocomunicazioni (Motorola, GE Ericsson...). La tabella, sicuramente incompleta,
elenca alcuni tipi di cui sia possibile l'ascolto.
TIPO |
CON SCANNER PREDISPOSTO |
CON PC E SOFTWARE |
|
APCO P25 |
sì |
boh |
richiede radio con audio digitale |
Ericsson GE - EDACS |
sì |
sì |
audio dal discriminatore |
LTR |
sì |
boh |
audio dal discriminatore |
Motorola - Type I e II |
sì |
sì |
audio dal discriminatore |
MPT-1327 |
no |
sì |
audio dalla presa cuffie |
Sample canale di controllo Motorola TypeII
Sample canale di controllo MPT1327
Con l'eccezione dell'APCO P25, gli altri sistemi hanno ormai diversi anni sulle spalle e sono oggi insidiati da
sistemi concettualmente non molto diversi basati sulla rete cellulare, a cura degli operatori di telefonia.
Le forze di polizia europee si sono impegnate nello sviluppo di TETRAPOL, un sistema trunked digitale ad alta
sicurezza su cui standardizzarsi. TETRAPOL è già in funzione in diversi Paesi e sarebbe in fase sperimentale
in Italia.
Software
Alcuni degli applicativi disponibili, tutti per il mondo Wintel:
Contatto:
Aggiornato: 1-Ago-06
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