Dritte per il radioascolto utility

1. lunghezza delle comunicazioni
2. numero di canali monitorabile
3. tempo a disposizione

Il primo punto è una variabile indipendente, sulla quale al massimo possiamo adattare il nostro comportamento secondo quanto indica Brooke: più breve la durata della comunicazione e maggiori probabilità abbiamo di intercettarla se esploriamo piccoli segmenti di spettro in successione.

Sul secondo punto le soluzioni sono essenzialmente tecnologiche. Il numero di canali esplorabile può essere aumentato:

• attraverso maggiore velocità di scansione.
  Il numero di canali esplorabili per secondo può variare molto a seconda di marca e modello del ricevitore. Tipicamente le radio di produzione USA (Uniden, RadioShack) sono più veloci delle giapponesi (Icom, AOR). La differenza risiede in una filosofia leggermente diversa tra scanner nel primo caso e communication receiver nel secondo.
• con più radio attive in parallelo (geniale, eh?);
• allargando il nostro orizzonte, sia nello spettro rf che nel tempo.
  Non stiamo parlando di assumere LSD, ma di ricorrere a strumenti quali:
  • analizzatore di spettro
  • monitor di spettro (in inglese SDU, per spectrum display unit).
  • ricevitori panoramici
  Maggiori spiegazioni sono disponibili in queste altre mie pagine per il momento solo in inglese. Si tratta, in breve, di visualizzare a schermo ed istantaneamente quanto sia presente in ampie fette di spettro (diversi MHz). A seconda dello strumento rimane anche una traccia nel tempo dell'utilizzo delle frequenze.
  Il metodo è molto efficace e perciò utilizzato professionalmente in ambito civile e militare.
  Insomma, individuare i canali attivi è così semplice che quasi quasi ci si perde gusto!
  Sfortunatamente sono mezzi cari e quindi dedicati a chi prenda piuttosto sul serio l'hobby.

Possiamo affrontare il terzo punto riducendo artificialmente il tempo di stand-by tra una comunicazione e l'altra. E' sufficiente poter registrare l'audio in uscita dalla nostra radio solo quando sia presente una comunicazione, esaminando il "raccolto" in secondo tempo. L'efficacia varia a seconda dell'utenza monitorata, ma una riduzione di dieci volte dei tempi non è rara. Ovviamente si perde l'emozione della diretta, ma rispetto a perdere del tutto la comunicazione è un bel passo avanti.
Ci sono diversi modi, più o meno raffinati, per farlo.

• La soluzione più semplice è un registratore a cassette che dovrà alternativamente:
  • essere dotato della funzione VOX (registrazione attivata vocalmente)
  • avere un controllo "remote" da collegare a corrispondente presa sul ricevitore. Alcune radio sono infatti dotate di un relé che di apre o chiude al superamento dello squelch.
  Ci sono due svantaggi:
  1. il nastro impiega un certo tempo -anche un secondo- per arrivare alla corretta velocità di registrazione. Ne deriva una distorsione più o meno marcata e fastidiosa a seconda del traffico. Una trasmissione dati (es. packet) risulterebbe inutilizzabile. I registratori digitali risolvono il problema.
  2. non abbiamo info addizionali sulla registrazione, come data, ora, intensità del segnale e -nel caso non fossimo fermi su un unico canale- la frequenza. Alcuni registratori digitali sono in grado di mettere un timestamp.
• Nel caso disponiamo di un computer ci sono diversi software che fanno al caso nostro.
  • i più semplici trasformano semplicmente il computer in un registratore digitale. Esistono ottime implementazioni gratuite, come VoxRecorder o XCorder (link a Google perché la homepage non sembra essere al momento raggiungibile).
  • se il ricevitore può essere governato dal pc, alcuni dei software di controllo consentono di gestire scansioni che loggano automaticamente tutti i dettagli (ora, freq. ecc.) in un file oltre a registrarne l'audio. Fate riferimento ai programmi che supportano la vostra radio per maggiori info.
  Alcuni programmi sono in grado di supportare più di una scheda audio, oppure di gestire in modo indipendente i canali stereo. Ciò consente di monitorare più radio contemporaneamente.

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