FAQ per chi si avvicina al radioascolto V/UHF
In questa pagina sono raccolte alcune delle domande che più frequentemente vengono poste da chi
si stia avvicinando al mondo del radioascolto delle V/UHF. Criteri nella compilazione:
- Le risposte sono deliberatamente concise e sbrigative, quindi imprecise e incomplete: ci
sono sia pagine in rete che libri in commercio ove se ne trovano di migliori.
- Tra varie soluzioni si privilegiano quelle con il maggior rapporto tra efficacia e costo. Per
spendere altri soldi c'è sempre tempo, mentre il rischio di farsi condizionare dalle
pubblicità è sempre presente.
Chi volesse maggiori dettagli può contattarmi all'indirizzo riportato in fondo alla pagina.
Leggi e permessi
Equipaggiamento
Operatività
Servono permessi per fare radioascolto?
No. L'art.105 del Codice delle Comunicazioni, p.to 2, comma "b" dice che sono di libero uso gli apparati
radioelettrici solo riceventi.
Deve tuttavia essere chiaro che sono esplicitamente ascoltabili soltanto:
- trasmissioni destinate al pubblico (radiofonici, televisivi, segnali di tempo campione...)
- comunicazioni radioamatoriali sulle bande assegnate (Art.134, p.to 4 del Codice delle Comunicazioni)
Meno chiara la situazione per gli apparecchi di libero uso di cui all'art.105, fermi restando
-ove applicabili- gli artt.617, 617bis e 623 del Codice Penale, con pene fino a 5 anni di reclusione.
Per tutte le altre frequenze il Codice delle Comunicazioni prevede un titolo di abilitazione rilasciato dal
Ministero (art.162.1), anche per quelle solo riceventi.
Posso portare lo scanner in auto?
dal Codice delle Comunicazioni, Art.134 (Attività di radioamatore):
...
4. E’ libera l’attività di solo ascolto sulla gamma di frequenze
attribuita al servizio di radioamatore.
...
(http://www.urpcomunicazioni.it/codice_comunicazioni.htm)
Quindi puoi anche portarlo in auto.
Ma ricorda che sei autorizzato unicamente ad ascoltarci le comunicazioni
tra radioamatori.
Ci sono resoconti di casi in cui il personale delle FF.OO. non
era preparato sui dettagli della materia (...lo credo bene... con
le centinaia di migliaia di leggi che abbiamo in Italia l'obbligo di
conoscenza del diritto è una barzelletta) e potrebbe questionare
impropriamente.
Magari portare al seguito una copia del Codice può aiutare a chiarire la situazione.
Quali sono le frequenze radioamatoriali che posso ascoltare?
Il miglior riferimento è il Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze, pubblicato sul sito del Ministero per lo Sviluppo Economico: nelle varie tabelle si trovano le allocazioni riservate ai radioamatori e molte altre informazioni interessanti.
Un'altra fonte può essere il sito dell'ARI (Associazione Radioamatori Italiani).
Posso usare una ricetrasmittente per fare solo ascolto?
No. Ammesso che non si commettano fatti più gravi (artt. 617ter, quater, quinquies... del Codice Penale),
l'utilizzo di apparecchi ricetrasmittenti senza gli appositi permessi rientra perlomeno nei casi previsti
all'art.102 del Codice delle Comunicazioni, con sanzioni da diverse migliaia di euro.
Questo vale anche per i volontari di PPAA, Protezione Civile ecc.: l'attività su quelle frequenze
è prevista unicamente con gli apparecchi omologati per la banda civile previsti dall'Autorizzazione.
Non è perciò legale usare ricetrasmittenti a larga banda per ascoltare o comunicare con il servizio
di cui si fa parte.
E' vero che con uno scanner posso sentire i cellulari?
No. Tecnicamente era possibile con i vecchi ETACS. GSM, UMTS, DECT ecc. non si possono ascoltare con un
normale ricevitore.
Si possono ascoltare le ricetrasmittenti di libero uso?
Buona parte. Ce ne sono diverse famiglie in commercio e, con l'eccezione di quelle criptate o
con modulazione digitale le trasmissioni sono tecnicamente ricevibili con i normali ricevitori.
Assimilando quelle di libero uso e quelle soggette a semplici dichiarazioni di inizio attività,
parliamo di:
43 MHz |
23 canali tra 43.300 e 43.5875, spaziati di 12.5 kHz. |
CB |
40 canali tra 26.965
e 27.405, spaziati di 10 kHz. Perlopiù le trasmissioni sono in AM, ma possono essere impiegate
anche FM e SSB. |
LPD 433 |
69 canali in FM tra 433.050 e 434.750, con spaziatura di 25 kHz. |
PMR 446 |
8 canali in FM tra 446.00625
e 446.09375, spaziati di 6,25 kHz. |
SRD 860 |
fino a 132 canali spaziati di 12,5 o 25 kHz tra 860.00625 e 869.99375
Mhz a seconda della banda impostata sulla radio |
Quale antenna per il mio ricevitore palmare?
Parlando di antenne a larga banda che conservino la "portatilità" della radio, i migliori risultati si ottengono in
genere con antenne stilo, regolandone l'estensione per il massimo segnale ricevuto.
Il dimensionamento più semplice è dato da questa formula, che corrisponde ad 1/4 della lunghezza d'onda:
lunghezza in metri = 300 / (freq. in MHz) / 4 * 0,98
Ne segue che è meglio scegliere modelli piuttosto lunghi se si vuole copertura delle frequenze più basse.
Ad esempio per la banda amatoriale dei 70 MHz (concessa in uso sperimentale alla redazione di questa nota)
questa avremo bisogno di poco più di un metro (1,05).
Ove praticabile, cioé sulle frequenze più alte, lunghezze
pari a multipli dispari del quarto d'onda consentono di catturare
ulteriore segnale.
Per esempio sui 432 MHz la formula sopra indica 17cm, ma potendo
estendere lo stilo a 51cm darà
in genere risultati migliori.
L'antenna a stilo è un'oggetto semplice e l'apposizione su di
esso di un marchio famoso di solito significa
soltanto un inutile aumento del prezzo. A parità di
solidità meccanica (toccare con mano!) un modello anonimo
andrà
bene tanto quanto uno "di marca".
Quando l'interesse sia per una singola banda, esistono modelli specifici che mantengono un discreto
rendimento anche a fronte di dimensioni più ridotte.
Si tenga presente che almeno nel campo delle antenne la dimensione conta e "gommini" minuscoli
avranno performance peggiori di antenne con lunghezza più vicina al quarto d'onda.
Nel mio scanner sento interferenze e musica di sottofondo.
La maggior parte dei ricevitori a larga banda non dispongono di filtri adeguati in ingresso. Come
conseguenza segnali molti forti su frequenze adiacenti finiscono per sovraccaricare i circuiti,
dando oggetto a fenomeni indesiderati. I più frequenti:
- aprendo lo squelch si sente musica di sottofondo
- la barra del segnale non arriva mai a zero
- alcune frequenze risultano del tutto inascoltabili, specie sui 70MHz
- i problemi peggiorano collegando un'antenna esterna o più lunga
Quasi sempre si ottengono miglioramenti inserendo filtri che attenuino i più forti segnali interferenti.
Qui ci sono altre informazioni.
Quale antenna esterna?
Il primo passo è chiedersi "cosa voglio ascoltare?". La domanda è valida sia per quanto riguarda la
porzione di spettro che la direzione da cui possono provenire i segnali.
Se la risposta è "un po' di tutto", la risposta di solito si trova nella discone, un'antenna
omnidirezionale a larga banda ampiamente utilizzata sia in campo professionale che hobbystico la cui
forma è, appunto, data da un cono sovrastato da un disco. Il rendimento non è particolarmente elevato,
ma di solito rimane superiore a quello che si otterrebbe impiegando "fuori banda" un'antenna di pari
dimensioni progettata per altre porzioni dello spettro. In commercio ne esistono molti modelli,
con prezzi che vanno dai €30 ad oltre €200. L'opinione di chi scrive è che convenga andare su
modelli economici, specie di produzione nazionale. I prodotti di importazione extra UE
sono gravati da tasse e dazi che incidono parecchio sul prezzo finale senza fare differenze
sui segnali ricevuti.
Quando i segnali provengano da una direzione ben identificata, e/o si abbia la possibilità di montare anche
un dispositivo di puntamento, la log periodica può costituire una scelta superiore perché
permette di aumentare selettivamente i segnali dalla direzione d'interesse, attenuando gli altri.
I due tipi menzionati sopra sono a larga banda: quando l'interesse sia invece per porzioni specifiche
dello spettro conviene senz'altro ricorrere a modelli dedicati.
Anche le antenne multibanda amatoriali per i 144 e 432 MHz (e in alcuni modelli anche 50 e 1200 MHz)
possono essere impiegate con buoni risultati: se un loro impiego fuori banda sconta una certa attenuazione
dei segnali, ciò è vero anche per quelli interferenti provenienti dalla radiodiffusione 88-108MHz e
quelli televisivi. Specie nel caso di ricevitori palmari ciò può essere un vantaggio.
Un concetto analogo è quello delle antenne composte da più dipoli risonanti in parti diverse
dello spettro, come la scantenna. Di difficile
reperimento sul mercato italiano, presentano comunque una copertura "a segmenti" dello spettro.
Ci sono poi le antenne attive, che con le loro piccole dimensioni e la poca appariscenza promettono
risultati miracolosi. Salvo esigenze particolari non sono molto raccomandabili perché soggette ad
aumentare le interferenze. Sono infatti costituite da un piccolo elemento radiante direttamente connesso
a un preamplificatore a larga banda. Preamplificatore a larga banda quasi sempre si traduce
in maggiori interferenzee quindi sono sconsigliate per le radio palmari.
Quale cavo per l'antenna?
In commercio ne esistono di moltissime qualità, dimensioni e costi, che possono variare da pochi
centesimi a diversi euro al metro (anche centinaia per prodotti professionali). Un buon cavo per
tv-satellite ha un rapporto qualità/prezzo/dimensione difficilmente battibile. Sicuramente in v/uhf è
meglio dell'RG58, di dimensioni analoghe. Su quelle frequenze è migliore anche di cavi con prezzo e
dimensioni doppie, come l'RG213. Alternative come l'RT50/20 o alcuni modelli di Cellflex sono senz'altro
più performanti, ma il costo è molto superiore.
Il disadattamento tra l'impedenza caratteristica del materiale tv (75 ohm) e quello radiantistico
(50 ohm) non ha differenze apprezzabili nella maggior parte degli impieghi per ascolto.
Chi usa un ricevitore palmare a larga banda spesso scopre che, una volta connessa l'antenna esterna,
la propria ricezione peggiora. Si rimanda alla sezione sulle
interferenze per maggiori dettagli.
Posso attaccare lo scanner all'antenna tv?
A meno che non si sia interessati specificamente all'ascolto dei
segnali tv, non è una buona idea.
L'impianto è fatto per amplificare selettivamente quei segnali.
Se poi è anche realizzato bene ha degli attenuatori che
cancellano tutto il resto. I segnali tv, molto forti, produrranno quasi
certamente intermodulazioni (disturbi) anche sulle altre frequenze. Se
invece l'impianto è fatto molto male, potrebbero esserci residui
di corrente continua sul cavo, col rischio di danneggiare la radio.
E la vecchia parabola?
Può essere sfruttata per alcuni impieghi molto specifici, legati
a satelliti e microonde. Se hai bisogno delle informazioni contenute in
queste pagine la risposta breve è "no".
Cosa sono le selettive e i toni?
Per "selettiva" in genere si intende una sequenza di note emesse
all'inizio o alla fine di una trasmissione. Tipicamente ha la funzione
di identificare mittente e/o destinatario della comunicazione (un po'
come un numero di telefono), ma può contenere anche informazioni
più complesse circa l'attività in cui quell'unità
è impegnata, la posizione rilevata da un GPS ecc.
Altre info: http://en.wikipedia.org/wiki/Selcall
L'accesso ai ponti radio invece è perlopiù regolato da
dei toni sub audio (cioé non udibili perché al di sotto
delle frequenze che l'orecchio gestisce) trasmessi contemporaneamente
alla voce. Identificati con la sigla CTCSS, si usano per evitare
l'eccitazione accidentale del ripetitore a causa di interferenze o per
via dell'utilizzo della stessa frequenza in zone limitrofe.
Praticamente tutte le radio moderne hanno la scheda CTCSS, spesso con
funzioni che permettono anche di ricercare il tono usato da una
trasmissione.
Il ripetitore non ti permette il transito a meno che tu non abiliti il
CTCSS con la nota giusta.
Più info tecniche: http://en.wikipedia.org/wiki/CTCSS
Esistono altri sistemi più elaborati, ma queste risposte sono buone per la maggior parte dei casi.
Quale "modo" devo impostare (AM, FM...)?
Il "modo", o più correttamente "la modulazione" è la
tecnica impiegata per aggiungere informazioni (la voce) ad una
trasmissione.
Le trasmissioni sopra i 30MHz avvengono per grandissima maggioranza
in FM. A seconda del ricevitore e della trasmissione l'impostazione
potrebbe essere "FM", "NFM" o anche "SFM".
Le maggiori eccezioni sono rappresentate da:
- radiodiffusione commerciale nella banda 88-108 MHz > "WFM" (FM a banda larga)
- traffico aeronautico > "AM"
- traffico radioamatoriale in alcuni segmenti delle allocazioni concesse > "USB"
- audio canali tv > "WFM" (solo tv analogica)
Sotto i 30MHz le trasmissioni avvengono perlopiù in AM
(radio commerciali e CB), USB (radioamatori sopra i 10MHz e
utility), LSB (radioamatori sotto i 10MHz).
Quale passo di sintonia devo usare?
Le trasmissioni in FM sopra i 30MHz, sia amatoriali che civili,
utilizzano per la quasi totalità passi di 12,5 o 25 kHz. Essendo
il secondo valore il doppio del primo va da sé che impostando
12,5 non si perderanno le trasmissioni spaziate di 25kHz.
Le trasmissioni commerciali in banda 88-108 MHz possono essere facilmente sintonizzate con passi di 100kHz.
Le trasmissioni aeronautiche sono prevalentemente spaziate di 10kHz
fintanto che lo standard ad 8,33kHz non sarà pienamente adottato.
Le radio di libero uso sui 446MHz impiegano passi di 6,25kHz.
Qual'è la portata del mio scanner?
Salvo eventi particolari di propagazione, la portata dei
segnali v/uhf è poco più che ottica.
Implicazioni:
- se entrambe le
stazioni sono al livello del mare, senza ostacoli, parliamo di grossomodo 35km
- se sei in alto il tuo orizzonte si allarga: dalla cima di un monte arrivi
anche a centinaia di km
- i servizi spesso e volentieri usano
ripetitori situati in cima a monti, grattacieli ecc.
- se sei in casa la
portata ottica non c'è e ricevi i segnali di rimbalzo sui muri, fortemente
attenuati
- l'antenna sul tetto ripristina la condizione di portata ottica
Dubbi sulle antenne commerciali
Qualcuno mi saprebbe spiegare il prechè in vendita ci sono solo antenne di
divese lunghezze, che naturalmente corrispondono a determinate frequenze, mentre
l'antenna sulla mia radio è sempre lunga uguale?
Perché, al di là di quello che può far intendere
il costruttore/venditore, più verosimilmente è fatta per
risuonare solo su una fetta di frequenze abbastanza ristretta.
Ho visto una semplice antenna della Proxel per la banda aeronautica lunga 150 cm e configurata 1/2 d'onda ma
leggendo il guadagno sulla scheda tecnica risulta pari a 0 db...ora vedo che
viene venduta a circa 180 euro quindi come mai costa tutti questi euro se il
guadagno è 0?
Una volta tanto un costruttore onesto: l'antenna è un dipolo 1/2 onda e come
tale il suo guadagno viene considerato unitario, ovvero 0 dB.
Perché
l'antenna guadagni di più dovrà avere caratteristiche tali da catturare più
segnale. Rimanendo tra le omnidirezionali questo può succedere in diversi modi, per esempio:
- a spese
della forma del lobo di radiazione (che si alza sull'orizzonte) usando multipli
dispari del quarto d'onda per braccio
- mettendo in fase più segmenti, come
accade nelle collineari
Il prezzo delle antenne per uso non amatoriale in genere è
dettato da robustezza e capacità di durare anni senza
manutenzione piuttosto che dal guadagno.
Osservando un'antenna posso capire su che frequenza lavora?
Solo in qualche caso.
Se parliamo di verticali e dipoli semplici, ove si può
ipotizzare che ogni braccio sia lungo un quarto d'onda, si può
tentare questo calcolo:
frequenza in MHz = 300 / (lungh. in metri) * 4 * 1,05
Quando vengano impiegate configurazioni diverse (5/8, collineari,
caricate...) è quasi impossibile senza avere i precisi dettagli
costruttivi.
Cos'è lo SHIFT? A cosa serve?
Lo SHIFT è in genere presente sulle ricetrasmittenti amatoriali V/UHF e non serve per l'ascolto: è una
funzione che differenzia la frequenza di trasmissione rispetto a quella
di ricezione per consentire l'impiego di ponti ripetitori.
Il ripetitore per sommi capi è fatto di due apparecchi:
- uno riceve il segnale
- l'altro lo ritrasmette
Salvo soluzioni "store & forward", dove il messaggio viene
registrato e poi ritrasmesso sullo stesso canale, è necessario
l'impiego di almeno due frequenze. Chiamiamo:
"A" quella su cui il ripetitore riceve (spesso detta "uplink" o "ingresso")
"B" quella su cui il ripetitore trasmette (spesso detta "downlink" o "uscita")
Se la sezione trasmittente del ripetitore e quella ricevente
impiegassero la stessa frequenza si innescherebbe un circolo vizioso in
cui l'apparecchio ritrasmette sempre e solo il proprio segnale.
Attivando lo SHIFT sulla radio si fa in modo che la frequenza corrisponda ad "A" in trasmissione "B" in ricezione.
Shift tipici: (differenza della frequenza TX rispetto a quella RX)
Radioamatori VHF |
-600 KHz |
Radioamatori UHF |
+1600 KHz |
servizi in VHF |
-4600 KHz |
servizi in UHF |
-10000 KHz |
Contatto:
Pubblicato: Set08 - Ultimo aggiornamento: Feb10 -
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